IL BLOG CONDIVISO

Ciao a tutti, mi chiamo Francesca, ho quarantanove anni, vivo sui Colli Orientali del Friuli e sono appassionata di orto, frutteto e cucina naturale.
Con questo blog vorrei tentare un esperimento di "Blog Condiviso", ossia uno spazio virtuale dove non scriverò solo io ma anche voi. Voi infatti potrete scrivere articoli sulla sana alimentazione, fare delle interviste, inviarmi delle ricette di cucina naturale corredate anche da foto che poi io posterò, potrete segnalarmi mercatini o iniziative, convegni o tavole rotonde, corsi o incontri... insomma tutto quello che ha a che fare con la sana alimentazione, l'autoproduzione, la stagionalità, il buon cibo.
Faccio tutto questo perchè credo nella forza della rete e so che attraverso questo strumento potrò (potremo!!!) essere di stimolo e di aiuto per cercare una strada alternativa alla grande distribuzione, ai precotti e preconfezionati, ai surgelati e alle fragole cilene mangiate in pieno gennaio!!!

lunedì 30 marzo 2015

RISOTTO CON ASPARAGI SELVATICI - una ricetta di Francesca

Cominciamo subito con il dire che con il termine "asparagi selvatici" spesso si indicano piante che con i veri asparagi selvatici non hanno niente a che fare. Il Tamaro, il turrione del Pungitopo o i germogli del luppolo NON SONO ASPARAGI SELVATICI.


Germogli di pungitopo
Gli unici, veri, autentici asparagi selvatici sono soltanto l'ASPARAGUS ACUTIFOLIUS e l'ASPARAGUS TENUIFOLIUS.
Diffidate dalle imitazioni!!!
Qui vi parlerò solo degli "Asparagi acutifolia" perchè i tenuifolia sono piuttosto rari e difficili da individuare e credo anche, in alcune zone, vietati da raccogliere.
Come fare per individuare gli asparagi acutifolia?
E' abbastanza semplice. Quando vi trovate a passeggiare ai margini di un bosco fate attenzione a questa pianta.


E' una pianta cespugliosa che a volte può raggiungere anche notevoli altezze. Ha foglie spinose, fate attenzione perchè pungono da matti!!!
Alla base della pianta, se la stagione è quella giusta (da metà marzo fino a maggio circa), potete trovare l'asparago, quello vero, l'unico che può fregiarsi di tal nome!!!


Per raccoglierlo correttamente dovete scorrere delicatamente con le dita di una mano sullo stelo finchè non si spezzerà da solo.
Gli asparagi selvatici combattono l'anemia, stimolano la funzionalità epatica e renale, rendono più fluido il sangue.
E adesso passiamo alla ricetta.
E' una ricetta di una semplicità imbarazzante ma in cucina "semplicità" è spesso sinonimo di "gusto e genuinità".

Ingredienti per 4 persone
20 - 25 asparagi selvatici
5 tazzine di riso integrale (o anche orzo)
olio
sale

Lavate velocemente gli aparagi sotto l'acqua e poi tagliateli a pezzettini piccoli piccoli.
Fateli saltare in una padella con olio e sale per una decina di minuti, aggiungendo di tanto in tanto un po' di acqua per mantenerli morbidi.
A parte fate bollire il riso (o l'orzo) e quando è al dente scolatelo e aggiungete gli asparagi scottati. Continuate la cottura per un paio di minuti. Regolate di sale e se volete potete aggiungere pochissimo formaggio parmigiano (ma io lo sconsiglio se volete assaporare fino in fondo l'autentico sapore dell'asparago selvatico).
Ecco la ricetta, come vedete è davvero semplice. 

Qui pubblico la foto della immensa padellata di riso agli asparagi acutifolia che Emanuela ha preparato al Secondo Corso sulle Piante Spontanee ( clicca qui ). Emanuela aveva mantecato il suo risotto con una crema fatta con patate, acqua salata e formaggio latteria fresco tagliato a scaglie.

Buona ricerca e buon appetito!!!!
A presto

Francesca

venerdì 27 marzo 2015

La cucina con le erbe selvatiche

Domenica a casa mia si terrà il secondo corso sul riconoscimento e la raccolta delle erbe selvatiche con laboratorio partico e cena finale.
Vi confesso che sono molto emozionata. Sono tante le persone che hanno aderito e questa cosa mi riempie di grande gioia.


Il successo dell'iniziativa mi ha fatto venire un'idea. Aprire in questo blog una sezione dedicata alle ricette con le erbe spontanee. In realtà già Oriana ed io abbiamo cominciato (vedi post sull'aglio o quello sul pesto di piantaggine) ma vorrei che fosse una sezione a parte, con anche schede per il riconoscimento delle erbe e accenni alle loro proprietà.
Naturalmente anche questa sezione è "condivisa", quandi se conoscete "ricette selvatiche" fatemele avere che le pubblicherò!!!
Saranno oltretutto delle autentiche ricette da INDEPENDENCE DAY!!!
Per il momento vi saluto e mi preparo per il grande evento!!!
Sul mio blog personale pubblicherò un resoconto completo della giornata.
A presto

Francesca

sabato 21 marzo 2015

AGLIO SELVATICO - ricette di Oriana e Francesca

All'interno di un blog condiviso non può mancare nemmeno un post condiviso... scritto a 4 mani da me (Francesca) e da Oriana (del blog "Nel sud del nord" - vedi sul lato destro).
Voglio festeggiare l'arrivo ufficiale della Primavera con due ricette semplici semplici a base di aglio selvatico. La prima ricetta, inviatami da Oriana, è a base di Allium Ursino (Aglio Orsino) mentre la mia è fatta con l'Allium Vineale (Aglio delle vigne).
A tutti voi auguro una Primavera piena di gioia e di ottime ricette salutari!!!

Carissima Francesca,

Sto apettando con impazienza ”l’uscita” del mio aglio orsino. L' ho messo in giardino l’anno scorso, sotto i ciliegi selvatici. Ho guardato oggi ma ancora nessuna traccia. Guarderò meglio domani.
Intanto leggo che da voi, in alcune parti dell’Italia sono già spuntati e così approfitto per mandarti la ricetta del “pesto” all’aglio orsino. L’ho provata l’anno scorso quando scoprii l’esistenza di questa bulbosa, incredibile quanti anni passati senza averlo assaggiato!! Insomma, questo “pesto” mi è piaciuto tantissimo e non vedo l’ora di poterlo riassaggiare. Una ricetta facile e veloce da fare, proprio come piace a me!

PESTO ALL'AGLIO ORSINO

Ingredienti

100 gr di aglio orsino
100 gr di parmigiano grattuggiato
1-2 dl di olio, io ho usato quello di colza
Sale e pepe a piacere
Succo di un limone



 In un robotino da cucina mixare l’aglio orsino con il parmigiano e aggiungere l’olio un po’ alla volta fino ad ottenere la consistenza desiderata. Insaporire con sale, pepe e succo di limone a piacere. Pronto!! Naturalmente le quantità si possono variare mantenendo le proporzioni.

E se vi va provate a fare la versione con i classici pinoli, semplicemente diminuendo la quantità di parmigiano e aggiungendo i pinoli. Da provare anche con mandorle o noci al posto dei pinoli. Insomma si può variare in più modi. Approfittiamone finché c’è l’aglio orsino, la stagione è corta!!

Un saluto
Oriana

Mi permetto di aggiungere che per riconoscere senza fallo l'aglio orsino occorre annusarlo per bene. Spezzate una foglia o strofinatela fra le dita. Se emana un forte odore di aglio allora siete tranquilli. L'aglio orsino infatti si può facilmente confondere con le foglie di mughetto, che è tossico. 
Ecco qui una foto del mughetto. Come vedete le sue foglie sono molto simili e se è facile distinguerle quando sono in fiore, prima è quasi impossibile... ma la prova odore è infallibile poichè le foglie del mughetto non hanno nessun odore particolare.



Ed ecco la mia ricetta.

CREMA DI FORMAGGIO ALL'AGLIO VINEALE

Ingredienti

10-12 steli di aglio vineale -
80 gr di ricotta -
100 gr di taleggio -
50 gr di latte -
sale e pepe q.b.


Lavare l'aglio vineale e tagliuzzarlo finemente. Mettere in un mixer i formaggi e il latte e frullare fino ad ottenere una crema. Aggiungere l'aglio vineale, il sale e il pepe a piacere.
Questa salsa è ottima per condire la pasta, farcire panini, insaporire zuppe, risotti e insalate.

Baci
Francesca


BUONA PRIMAVERA A TUTTI QUANTI

giovedì 19 marzo 2015

Votiamo ogni giorno

Riporto qui un interessantissimo articolo scritto da  Viviana  del blog "Non solo botte" ( clicca qui ).
Ho deciso di pubblicarlo perchè spiega in modo molto efficace quanto le nostre scelte possano influenzare il mercato e l'economia. Noi possiamo fare e dobbiamo fare la differenza, ogni giorno!!!
Grazie Viviana.
 
Tutti noi votiamo ogni giorno. Non recandoci alle urne, naturalmente, ma attraverso le scelte - apparentemente anche più insignificanti - che facciamo; scelte che magari non condizionano direttamente chi ci governa e siede nei palazzi della politica, ma che hanno un'ampia eco sul mondo degli affari
Come consumatori, infatti, abbiamo un enorme potere, anche se spesso non ce ne rendiamo nemmeno conto e lo esercitiamo con leggerezza. 
Un paio di esempi possono aiutare a capire meglio il concetto: recentemente la catena di fast food più famosa al mondo, McDonald's, ha annunciato che anche in Italia arriveranno presto dei panini vegetariani. Il McVeggie - questo il nome della pietanza mordi e fuggi senza pezzi animali tra le fette di pane - già spopola in India, dove anche per scelte religiose sono moltissimi i vegetariani, ed è entrato a far parte in pianta stabile anche nei menù della Germania. Difficile credere che il consiglio direttivo della colossale catena alimentare sia di colpo diventato "amico degli animali"; è più verosimile che non desideri perdere la sempre crescente fetta di mercato costituita da vegetariani e vegani
Un discorso similare si può fare anche per prodotti prima del tutto assenti sugli scaffali dei supermercati e che hanno poi fatto la loro comparsa, divenendo via via più numerosi: dai detersivi bio ai cosmetici non testati sugli animali (dal 2013, poi, un regolamento europeo ha vietato la commercializzazione di tutti i prodotti cosmetici testati sugli animali), dagli alimenti per celiaci alle scatolette di tonno pescato senza nuocere ai delfini, passando per le uova provenienti da allevamenti in cui le galline razzolano a terra ed il thè del mercato equo e solidale, giusto per fare qualche esempio. Ed il discorso non si chiude certo in ambito alimentare: moda, costi di produzione e diritti dei lavoratori sono altri punti focali del mercato.

Sono, questi, fatti che non riguardano soltanto l'Italia, bensì il mondo intero: basti pensare, ad esempio, che in Cina già da alcuni anni è diminuito in modo considerevole il consumo di zuppa di pinne di squalo, piatto dall'antica tradizione ma che alimenta l'orribile fenomeno del finning: i giovani sono più sensibili alle tematiche ambientali ed il mercato si adegua all'esigenza. Discorso del tutto similare anche per quanto riguarda la carne di cane e gatto: un numero sempre crescente di giovani cinesi - complice anche l'aumentato benessere del Paese - considera questi animali come cuccioli d'affezione e non come una possibile pietanza
Ci piace l'aceto in bottiglie di plastica o vogliamo quello in vetro? Usiamo olio estratto da olive coltivate in Italia o d'importazione? Mi interessa che chi ha colto il caffè che bevo al mattino abbia un giusto compenso oppure no? E la soia dei miei hamburger vegetariani, da dove arriva? Queste non sono domande inutili, come abbiamo visto, e men che meno inutili sono le risposte, capaci di modificare il mercato mondiale. Tanto che, per quanto riguarda la scelta operata da McDonald's, c'è già chi sostiene che sia meglio un hamburger ricavato eticamente da un bovino al pascolo piuttosto che un veg burger ottenuto da una distruttiva piantagione di soia intensiva e magari OGM.

Viviana

domenica 15 marzo 2015

PASTA AL PESTO DI PIANTAGGINE - una ricetta di Francesca

Oggi tocca a me pubblicare una ricetta e voglio cominciare con una scoperta recente, la Piantaggine.
Come molti di voi già sapranno, sono appassionata di piante spontanee. E' una passione recente poichè fino a un paio di anni fa conoscevo e raccoglievo solo la valerianella e il tarassco.
Poi ho fatto vari corsi, mi sono documemtata, ho la fortuna di avere un'amica che ne conosce tantissime e spesso facciamo delle uscite insieme e con il tempo alle prime due erbe se ne sono aggiunte altre e poi altre ancora che ormai raccolgo e consumo abitualmente.
Oggi voglio parlarvi della Piantaggine, una piantina comunissima che trovate praticamente dappertutto.


Esiste sia con le foglie più sottili (Plantago Lanceolata, foto sopra) sia con le foglie un po' più larghe (Plantago media, foto sotto).


Il loro sapore, le loro proprietà e il loro uso in cucina è identico.
Le riconoscete per le nervature parallele, la consistenza della foglia piuttosto carnosa e dal sapore deciso di fungo.


E' difficile confondere la piantaggine con altre piante ma, mi raccomando, se non siete sicuri di quello che fate, non raccogliete le piante selvatiche!!!
Fate controllare sempre il vostro raccolto a qualcuno che le conosce davvero bene prima di consumarle.

Le proprietà della piantaggine sono molteplici. Da sempre utilizzata come cicatrizzante, ha però anche notevoli proprietà depurative, diuretiche e disinfettanti. Inoltre è un eccellente espettorante e antiinfiammatorio delle mucose.

Ma ecco la ricetta.
Come sempre dovrete perdonarmi perchè io cucino a naso... Non ho mai pesi e misure precise ma vado a occhio!!!
Comunque farò del mio meglio.

Ingredienti per quattro persone:

Due belle manciate di foglie di piantaggine (precisissima!!!) Usate le foglie più interne e tenere.
Mezza tazza di mandorle (o anche di noci)
sale
Olio EVO
Parmigiano reggiano
320 gr di pasta integrale

Tritate le mandorle e tagliete le foglie di piantaggine con un coltello affilato prima di metterle nel mixer (la prossima volta proverò con il mortaio!!!).


Aggiungete olio q.b. e sale e frullate il tutto fino ad ottenere una crema omogenea.
Aggiungete per ultimo il parmigiano. Sconsiglio il pecorino perchè avendo la piantaggine un sapore piuttosto delicato temo che il formaggio poi prenda il sopravvento!!!


Con questo pesto condite la pasta integrale cotta in abbondante acqua salata.
Io ho usato due formati che avevo in dispensa, ma voglio provare anche con le taglietelle all'uovo fatte in casa!!!


Spolverate con parmigiano e servite ben caldo.


Mmmm....una delizia!!!

A presto e buon appetito
Francesca

P.S. Sostituendo la pasta acquistata con della pasta fatta in casa, questo potrebbe essere un ottimo piatto per l'Independence Day!!!

lunedì 9 marzo 2015

Questo è Amos...

Ecco l'intervista ad Amos Boilini, un ragazzo che ha fatto della divulgazione delle aberrazioni e degli inganni dell'industria alimentare la sua missione. La sua storia è interessantissima e vi invito non solo a leggere questa intervista ma anche a seguirlo sui suoi siti citati più sotto. Buona lettura a tutti.  


 1. Cominciamo con alcune semplici informazioni: dove vivi e cosa fai nella vita.
Vivo in provincia di Modena, in campagna disperso tra le colline dove la tranquillità regna sovrana, lontano dal traffico e dallo stress cittadino. Nella vita faccio diverse cose, principalmente mi occupo di salute, collaboro con diversi professionisti del settore allo scopo di diffondere nel modo migliore conoscenze che possono essere utili per la salute di ogni persona.

2. Come è nata la tua attenzione e la tua sensibilità nei confronti dei prodotti alimentari?
Diversi anni fà, quando avevo 23 anni è iniziata per me una fase piuttosto particolare della mia vita: nonostante la giovane età ho iniziato a sentirmi sempre meno in forma fino a stare davvero male. È stato in quel periodo che ho analizzato la mia vita alla ricerca di cosa stavo sbagliando. L'alimentazione era di certo una fra le cose che stavo sbagliando di più!
Pian piano ho imparato e applicato sempre più cose fino a risolvere completamente i miei problemi di salute. Da allora vedo il cibo in modo molto diverso rispetto a prima e sento l'esigenza di sapere cosa sto mangiando e cosa farà al mi organismo una volta ingerito... (Per chi fosse interessato in questa pagina trovate tutta la storia completa legata a questo periodo difficile che ho passato )

3. Tu sei riuscito ad eliminare dalla tua vita i prodotti industriali o ci sono prodotti dai quali non si riesce a sfuggire?
Non esistono prodotti dai quali è impossibile sfuggire, sicuramente però esistono prodotti che risultano più difficili da eliminare dalla dieta. Personalmente mi capita molto raramente di mangiare prodotti industriali, direi che l'unico prodotto semilavorato che continua ad essere presente sulla mia tavola è la pasta (di farro integrale e biologica ).
Credetemi, è possiible cambiare alla base la propria dieta, l'importante è volerlo e magari essere appoggiati dai diversi componenti della famiglia: una corsa solitaria risulta sempre più difficile...

 4. Dove fai la spesa? Da chi ti rifornisci?
Per quel che riguarda la frutta e le verure fresche e di stagione mi servo da un piccolo contadino che mi sono trovato qui nella mia zona, si tratta di una di quelle persone che non fa biologico perchè và di moda ma piuttosto lo fa perchè ci crede, perchè vuole produrre alimenti sani e naturali.. Parte dei cereali e dei legumi li acquisto anche questi presso coltivatori qui della zona. Il resto dei legumi e dei cereali li acquisto all'ingrosso presso il consorzio agribosco (che consiglio a tutti: http://www.agribosco.com/ ) Questi ingredienti sono la base della mia alimentazione. Le poche cose che mancano come ad esempio la pasta la acquisto in un semplice negozio biologico della mia zona. Ne approfitto anche per suggerire a tutti un elettrodomestico a mio parere indispensabile per seguire una sana alimentazione e al contempo risparmiare: il mulino casalingo. Si tratta di un piccolo mulino che ti permette di realizzare, partendo dai cereali integrali, qualsiasi tipo di farina, puoi anche produrre la farina di ceci di lenticchie etc. Davvero insostituibile. questo è quello che utilizzo io

5. Parlaci dei tuoi siti "Cibi da evitare" e "Miglioriamoci". Chi sono i tuoi collaboratori?  Miglioriamoci.net rappresenta il cuore pulsante di tutta la mia attività, si tratta di un blog nato nell'ormai lontano settembre 2011 che oggi raccoglie centinaia di articoli su salute, alimentazione, consapevolezza. Credo si tratti di una risorsa preziosa per tutti coloro che desiderano dare una svolta alla loro vita ma non sanno bene da dove cominciare! Cibidaevitare.it rappresenta una porta di ingresso privilegiata al mondo di Miglioriamoci.net con una serie di lezioni semplici ma incisive sul mondo del cibo industriale per iniziare davvero a difendere la propria salute. Collaborano con me principalmente Il chinesiologo Marco Corti fondatore del Metodo MC,  Anna Bononcini naturopata, Lucie Voborovà esperta in oli essenziali e naturalmente la mia anima gemella, la mia compagna ormai da più di 12 anni Alice Boccaleoni massagiatrice shiatsu e mia grande ispiratrice :-)

6. Questo tuo cambiamento nello stile di vita ti ha ridato la salute e questo è già un risultato magnifico. In quale altro modo è cambiata la tua vita? Intendo riferirmi a relazioni con il prossimo, ritmi, priorità, rapporto con il lavoro...
Sicuramente sono cambiati di molto i ritmi ho imparato a mettere sempre davanti a tutto la salute e questo fa sì che molte cose cambino, si inizia a vedere ogni cosa da un punto di vista diverso e tutto risulta più rilassato... Anche se questa condizione ideale, per dire la verità, a volta ancora mi sfugge :-)


E adesso vi invito a prendere visione di questo simpaticissimo video che, al di la del tono leggero, ci fa scoprire però una cosa incredibile. Io sono rimasta a bocca aperta!!!! Guardatelo!!!

domenica 8 marzo 2015

TORTA "MIMOSA" con marmellata d'arance, cioccolato e mandorle - ricetta di Giorgia


Quando mi è arrivata la mail di Giorgia con la ricetta della Torta Mimosa, le ho scritto dicendole di avere pazienza qualche giorno, che avevo in programma altri post prima di pubblicare un'altra ricetta ma... oggi è l'8 marzo e...pubblicare la ricetta della TORTA MIMOSA mi sembra quasi doveroso.
Lascio quindi la parola a Giorgia e naturalmente AUGURI A TUTTE LE MERAVIGLIOSE DONNE CHE ABITANO QUESTO STUPENDO PIANETA!!!

Cara Francesca e cari lettori, oggi vi propongo questa torta deliziosa  e semplice da fare che mi è stata suggerita da mia sorella. Ho apportato alcune modifiche alla frolla di base che ho deciso di non compattare per creare il classico impasto omogeneo, come si fa di solito con le crostate, ma di lasciare "sbriciolosa" per dare l'effetto di torta mimosa, pensando al fiore che simboleggia il mese di marzo e la Festa della Donna.
Ingredienti
Per la frolla:
300 g di farina 00
100 g di zucchero integrale di canna
50 g di burro
1 uovo intero e 1 tuorlo
1 pizzico di sale
un cucchiaino di polvere lievitante biologica
per aromatizzare buccia di limone biologico
Per il ripieno:
un vasetto di marmellata di arancia
50-60 g di scaglie di cioccolato fondente
Per decorare:
50 g di mandorle tagliate a fettine 
Preparazione:
unire la farina, lo zucchero, il burro tagliato a dadini freddo da frigo, le uova, il sale, la buccia di limone, il lievito mescolando con le mani senza creare un impasto compatto ma riducendo tutto in grosse briciole. 
Foderare una teglia per crostate con carta da forno e trasferirvi due terzi dell'impasto schiacciando bene con un cucchiaio. 
Spalmare velocemente  la marmellata sulla superficie e cospargere con le scaglie di cioccolato...
 ...quindi coprire con  le briciole  di impasto rimanente evitando di schiacciarle, infine decorare con le fettine di mandorle.


Infornare a 180 gradi per circa 20-25 minuti.


Un goloso saluto a tutti!

Giorgia

mercoledì 4 marzo 2015

NOUGAT RAW - una ricetta di Oriana

Ricevo questa ricetta da Oriana (del blog "nel sud del nord" - clicca qui ), una "amica web"che vive in Svezia.
E' una ricetta raw, ossia preparata secondo i dettami del crudismo.
La ricetta, lo vedrete voi stessi, è molto semplice e veloce ed è assolutamente da provare!!!
Ma lascio la parola ad Oriana-

Carissima Francesca,
L’alimentazione sana è un argomento che mi sta molto a cuore e sono felice di averti ritrovata in questo blog. Amo i dolci e insieme a quelli tradizionali che contengono zucchero e farina bianca provo sempre nuove ricette con ingredienti  “alternativi”. E così ho pensato di mandarti la ricetta del nougat senza zucchero, senza farina e senza cottura! Da provare!!!
È un dolce raw, “corrente culinaria” molto in voga qui in Svezia.


Ingredienti:

1 dl di nocciole
1 cucchiaio di sciroppo di agave
1 cucchiaino di polvere di carrube
2 cucchiaino di acqua


Ridurre le nocciole a pezzettini in un robot da cucina, aggiungere il resto e frullare un altro po'. Stendere l'impasto ad uno spessore di circa 2 cm. Con un coltello con la lama bagnata tagliare l'impasto a bastoncini e poi via in frigo per farli indurire. Perfetti come spezzafame, da portare sempre con se in una scatolina nella borsa.



Un caro saluto

Oriana 

lunedì 2 marzo 2015

PASTA MEDRE DAY 2015

Sono già passati 4 anni da quando andai per la prima volta al Pasta Madre Day della mia città.
Il primo appuntamento fu alla sede di un'organizzazione dove spiegarono tutto sulla pasta madre, ci offrirono degli assaggi di pane e pizza e poi ci  regalarono anche un pezzetto di pasta madre.
Come secondo giro, andai alla Feltrinelli dove Riccardo Astolfi (http://www.riccardoastolfi.com/ ) regalava la sua pasta madre e dove potevi far  "visitare" il tuo pezzetto...nel senso di farla toccare/annusare da un'esperto e capire se era in buona salute o meno. 
Mi ricordo con grande piacere quel pomeriggio passato da sola in centro, incontrando e parlando con  persone mai viste  ma con una unica grande passione quella della PASTA MADRE. 
Anche quest'anno Riccardo Astolfi  ha organizzato il Pasta Madre Day 2015, qui trovate  tutte le informazioni e gli eventi: http://www.riccardoastolfi.com/pasta-madre-day-2015/


Segnate in agenda e Buon Pasta Madre Day a tutte!

A presto Ely